Il deserto non è così lontano

Se il vento può portarne via tanta parte e trascinarla sin qui,
il deserto non può essere così lontano.
Neanche l’Ucraina è così lontana.
Come non era lontano il deserto del Kuwait.
Quando i pozzi di petrolio bruciavano, durante la guerra del Golfo, e il vento del deserto portava, qui, sabbia oleosa.
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Luna d’Estate

Vado per colline su strade sinuose che corrono tra la montagna e il mare.
Lo sguardo si posa su boschi e uliveti di qua a sinistra, sul mare di là a destra.
Un pino maestoso ombreggia un convento del Cinquecento in cima ad un colle.
La luna piena si affaccia ad est dietro al profilo della catena costiera.
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Napoli secondo Augias

Napoli è presentata attraverso Maradona, terremoto, interviste ai fedeli di Cutolo di Ottaviano, camorra, Masaniello, San Gennaro e tanto altro. Raccontati poi in quale chiave? Augias usa le più classiche generalizzazioni:
TUTTI i napoletani […] da SEMPRE .. Come se io raccontassi l’età comunale di Siena, saltando dal Palio al salvataggio del Monte dei Paschi, passando per le vicende di cronaca nera. Come se presentassi Milano in prima serata quale città della “Madunina” e dei festini di Arcore e quale capitale del riciclaggio di danaro sporco” Continua a leggere …

Un Natale in zona rossa. Era il 2019.

Lo scorso Natale stavo in Cile.
Nelle settimane precedenti c’era stato il coprifuoco per motivi politici. Quindi, se ti trovavano fuori orario, prima ti arrestavano i militari e poi, passata la notte, ti era concesso dare spiegazioni . Quale autocertificazione!
Ristoranti chiusi, per legge, la Vigilia e il giorno di Natale.
Nessun addobbo natalizio per le strade, per eliminare ogni potenziale miccia di incendio, in caso di scontri!

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Perché si viaggia

di Maria Luisa Alvino.
Ho potuto visitare in barca la grotta azzurra di Malta. Il mare era di un azzurro intenso, esaltato dalla luce del sole; tutti indossavano il giubbotto di salvataggio, tranne io perché quello rimasto era fradicio … Ma non importava perché  – pur sapendo quanto sia fondamentale il giubbotto – io mi sentivo tranquilla, ero con mio marito e, nel peggiore dei casi, pensavo di appoggiarmi alla barca. Eppure non ho potuto fare a meno di sentire che quello stesso mare custodisce i corpi preziosi di tanti fratelli e sorelle, anche piccolissimi.

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L’Infiorata di Cusano Mutri

L’infiorata del Corpus Domini è una festa collettiva per il borgo di Cusano Mutri. I cittadini, guidati dai maestri infioratori, realizzano tappeti di petali di fiori raffiguranti immagini sacre, che abbelliscono gli slarghi, i corsi e l’interno delle chiese.
La gente sannita è laboriosa e ospitale e custodisce tradizioni antiche. La natura ancestrale, la gastronomia, l’escursionismo, l’artigianato, l’arte della ceramica e un’antica agricoltura biologica sono i punti di forza di quest’area interna. La ripresa dell’emigrazione è il segnale della necessità di una pianificazione del territorio attenta e appassionata. Vale per le zone rurali del meridione come per tutti i sud del mondo.

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Diawara segna un gol strepitoso e ringrazia il suo Dio

Domenica 8 aprile 2018.
Con una prodezza Diawara sigla all’ultimo minuto di gioco il suo primo gol in serie A e conduce alla vittoria il Napoli che rimane in corsa per lo scudetto. Poi la felicità di Diawara esplode, splendida. Disegna sul campo una corsa a braccia aperte a cui si uniscono i compagni. Fa un paio di capriole e infine si getta in ginocchio alzando le braccia a Dio.
Una sequenza di fotogrammi che scorre davanti agli occhi dei tifosi euforici. E comunica inaspettatamente altri significati. Il calcio infatti unisce e mostra le somiglianze.

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‘A CACCAVELLA, di Giuseppe Russo

‘Ngopp’o fuculare affummechiato,
dint’a ‘n angulo accantonata,
ce sta ’na vecchia caccavella
cu’ ‘na maneca spezzata,
‘na sfessa dint’a fiancata,
‘o funno annuruto p’o tiempo passato.
Adda essere jettata,
‘ntussecata e rusuntuta
p’a fine c’adda fa’
accummence a sbraità.
Dicenne: “me verite mo che so’ scassata,
je c’aggia fatte tante cucinate,
scauranne fasule, patane e cicere,
mo che v’aggia dicere:

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La comunità somala di Napoli e il dolce volto dell’integrazione

La comunità somala di Napoli è un amichevole luogo di incontro frequentato anche da molti italiani.
I somali sono molto legati alla cultura italiana, desiderano integrarsi e assumersi i doveri di ogni buon cittadino. Desiderano più impegno internazionale per la guerra dimenticata che funesta la loro bella terra da 28 anni e impedisce una vita serena in patria. Conosciamo questo popolo generoso e fiero con la bella intervista alla presidentessa della comunità che vive in Italia dagli anni ’80.

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Vista sulla Città

Quando i profughi approdarono sull’isolotto di Megaride, dove oggi è Castel dell’Ovo, e per primi fondarono un insediamento greco nella baia di Napoli, chissà quale scenario si presentò ai loro occhi! Questi luoghi, evocati con la fantasia come dovevano presentarsi ai nostri antenati cantano la tenerezza dei primordi della civiltà.
Il fascino dei luoghi e la storia millenaria di Partenope danno ragione ad una possibilità di un riscatto da una criminalità che può essere stanata con la decisione dello Stato.

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Criminalità , anzitutto un problema di politica

Se la criminalità organizzata continua a funestare Napoli, quando invece i “bravi” manzoniani sono scomparsi sul lago di Como, è anche perché essa è funzionale a molte economie deviate del nostro Paese. Il capitale sociale e culturale della città è da sempre ricchissimo ma frammentato. E perciò agisce nelle coscienze individuali e nelle singole comunità. Alle forze sane della società, la politica deve dare la possibilità di fare sistema.
Mentre la criminalità nelle regioni meridionali limita la qualità della vita delle popolazioni del Sud e ne riduce la libera creazione di imprese sane, risulta invece bene integrata nel sistema economico di altre regioni, dove spesso vengono distribuiri i profitti di attività illegali o contigue.

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Arriva FOLKSHAKE, nuovo CD de La Terza Classe

La Terza Classe. 5 giovani musicisti napoletani suonano musica popolare dell’America profonda. Fanno incontrare il Country Folk e il Bluegrass con le sonorità partenopee. Suonano in modo gioviale e incontenibile allo stesso tempo. Dalle esibizioni in strada ai concerti con Jim Lauderdale

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La Terra dei Colori nella mostra di Pola Polanski

Le tinte luminose e le forme suggestive usate da Pola Polanski in 12 cromatografie di suoli per raccontare la società che non si arrende nella Terra dei Fuochi. La realtà delle associazioni e delle cooperative sociali che fanno integrazione sociale, casa-famiglia e agricoltura biologica su terreni ancora sani

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