.
PAPA FRANCESCO AL PARLAMENTO EUROPEO – STRASBURGO , 25 NOVEMBRE 2014
Cari Eurodeputati, è giunta l’ora di costruire insieme l’Europa che ruota non intorno all’economia, ma intorno alla sacralità della persona umana, dei valori inalienabili.
Mantenere viva la realtà delle democrazie è una sfida di questo momento storico, evitando che la loro forza reale – forza politica espressiva dei popoli – sia rimossa davanti alla pressione di interessi multinazionali non universali, che le indeboliscano e le trasformino in sistemi uniformanti di potere finanziario al servizio di imperi sconosciuti. Questa è una sfida che oggi la storia vi pone.
.
SINTESI DEL DISCORSO a cura di RADIO VATICANA
L’Europa è una “famiglia di popoli” chiamata a prendersi cura “della fragilità dei popoli e delle persone”, a lavorare per dare “dignità” all’uomo in quanto “persona” e non come “soggetto economico”, a rifiutare la “cultura dello scarto” e quegli stili di vita di “un’opulenza ormai insostenibile” e “indifferente” specie verso i più poveri, a creare le condizioni per il lavoro, a evitare gli sprechi, a difendere la famiglia e l’ambiente, a proteggere le democrazie dagli interessi del “potere finanziario al servizio di imperi sconosciuti”, ad accogliere gli immigrati impedendo che finiscano nella rete del “lavoro schiavo”, il tutto traendo l’ispirazione dal “patrimonio del cristianesimo” che ha plasmato il continente sin dalle sue origini.
Il testo integrale del discorso
.
LA CORTE DEI CONTI SULLA SPENDING REVIEW
Il contributo al contenimento della spesa non è più solo riconducibile ad effettivi interventi di razionalizzazione e di efficientamento di strutture e servizi, quanto, piuttosto, ad operazioni assai meno mirate di contrazione, se non di soppressione, di prestazioni rese alla collettività. Dai tagli operati è, dunque, derivato un progressivo offuscamento delle caratteristiche dei servizi che il cittadino può e deve aspettarsi dall’intervento pubblico cui è chiamato a contribuire.
La Corte è dell’avviso che il parziale insuccesso o, comunque, le difficoltà incontrate dagli interventi successivi di riduzione della spesa siano anche imputabili ad una non ottimale costruzione di basi conoscitive sui contenuti, sui meccanismi regolatori e sui vincoli che caratterizzano le diverse categorie di spesa oggetto dei propositi di taglio.
Presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario svolta il 18 febbraio 2016 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dei ministri Pier Carlo Padoan, Stefania Giannini e Graziano Delrio e di altre alte cariche dello Stato.
Il testo integrale della relazione orale
Il testo integrale della relazione scritta
GIBRAN KAHLIL GIBRAN
La vera forza è la figlia della dolcezza
e la vera tenerezza è una discendente della risolutezza
.
STEFANO RODOTA’
Chi ha funzioni pubbliche le deve adempiere con disciplina e onore, non basta non commettere reati
.
.
MATILDE SERAO
Parthenope non è morta, Parthenope non ha tomba. Ella vive, splendida giovane e bella, da cinquemila anni. Ella corre ancora sui poggi, ella erra sulla spiaggia, ella si affaccia al vulcano, ella si smarrisce nelle vallate. È lei che rende la nostra città ebbra di luce e folle di colori: è lei che fa brillare le stelle nelle notti serene; è lei che rende irresistibile il profumo dell’arancio; è lei che fa fosforeggiare il mare. Quando nelle giornate d’aprile un’aura calda c’inonda di benessere è il suo alito soave. […] È lei che fa impazzire la città: è lei che la fa languire ed impallidire di amore: è lei la fa contorcere di passione nelle giornate violente dell’agosto. Parthenope, la vergine, la donna, non muore, non ha tomba, è immortale, è l’amore. Napoli è la città dell’amore.
.
ERRI DE LUCA
Napoli sta ad ombelico del Mediterraneo. Se tiri una linea da Marsiglia ad Atene, da Trieste a Tripoli, da Istanbul a Barcellona, incroci Napoli. Sta in mezzo al Mediterraneo come il mese di maggio in mezzo all’anno.
.
.
ANTONIO LOMBARDI (pedagogista di Napoli, counselor e mediatore dei conflitti)
La ricchezza della nostra città è la sua storia di crocevia accogliente di popoli, la sua cultura millenaria, la sua arte diffusa, la sua identità che nasce dal mare.
.
PAOLO MONELLI (scrittore e giornalista del secolo scorso, di Fiorano Modenese)
I napoletani discendono dagli dèi, questa è la verità, non sono né greci, né oschi, né romani, sono dèi. Che per vivere sulla terra si sono fatti come siamo; un misto di spirito attico grazie agli ateniesi, di tenacia al lavoro osca, di intelligenza indulgente ed acuta quale si conviene ad esseri divini
.
MARCELLO MASTROIANNI
Io amerei vivere su un pianeta tutto napoletano, perché so che ci starei bene. Napoli va presa come una città unica, molto intelligente. Napoli è troppo speciale, quindi non la possono capire tutti…
.
IPPOLITO NIEVO
Napoli è rimasto per me un certo paese magico e misterioso dove le vicende del mondo non camminano ma galoppano, non s’ingranano ma s’accavallano, e dove il sole sfrutta in un giorno quello che nelle altre regioni tarda un mese a fiorire.
.
MIMMO LUCANO (sindaco di Riace, Reggio Calabria)
È vero che appartengo alla classe degli ultimi, praticamente zero. In tutti questi anni abbiamo unito le nostre debolezze con tanti altri disperati di ogni parte del mondo. Abbiamo condiviso un sogno di una nuova umanità libera dalle mafie, dal razzismo, dal fascismo e da tutte le ingiustizie.
.
ALEX LANGER (da “Non basta l’antirazzismo“, Nigrizia, 1989)
Finché la nostra civiltà industrializzata e opulenta, consumistica e competitiva imporrà a tutti i popoli la sua legge del profitto e dell’espansione, sarà inevitabile che gli squilibri da essa indotti sull’intero pianeta spingeranno milioni e miliardi di persone a cercare la loro fortuna – anzi la loro sopravvivenza – “a casa nostra”, dopo che abbiamo reso invivibile “casa loro”. Perché meravigliarsi se in tanti seguono le loro materie prime e le loro ricchezze che navi, aereri e oleodotti dirottano dal loro mondo verso il nostro? Attrezzarsi ad un futuro multi-etnico, multi-culturale e pluri-lingue è dunque una necessità, anche se non piacesse.