Alluvione in Romagna, Autonomia Differenziata, Cambiamento Climatico e Cementificazione

La Regione Emilia Romagna è prima in Italia per cementificazione delle aree alluvionali e quarta in Italia per consumo di suolo. Due milioni di persone sono a rischio alluvione Dunque cambiamento climatico, consumo di suolo e cattiva gestione del territorio sono le cause dell’alluvione.
La fragilità del territorio e dell’ambiente non sono correlate all’antropologia e alla latitudine geografica, sebbene un’onda mediatica costante tenda a rafforzare nell’opinione pubblica questo pregiudizio.
L’autonomia differenziata senz’altro lascia indietro i più fragili. E la debolezza non è una colpa! Per un altro modello di benessere economico e sociale occorrono nei cittadini unità di intenti, solidarietà, uscita dai particolarismi e dai mutui pregiudizi territoriali, mentre alla classe politica è richiesta una grande visione per guidare questo cambiamento!

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Il deserto non è così lontano

Se il vento può portarne via tanta parte e trascinarla sin qui,
il deserto non può essere così lontano.
Neanche l’Ucraina è così lontana.
Come non era lontano il deserto del Kuwait.
Quando i pozzi di petrolio bruciavano, durante la guerra del Golfo, e il vento del deserto portava, qui, sabbia oleosa.
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Covid-19, è zero incremento dei contagi?

Zero incremento dei contagi significa che ogni giorno ci sono nuovi contagiati ma questi sono pari alla somma dei guariti e dei morti di oggi che contemporaneamente escono dal numero dei contagiati. Perciò il bilancio non vede incremento. E per quanto ogni giorno i nuovi contagi siano meno dei nuovi contagi che venivano registrati alcune settimane fa, il totale dei contagiati è ancora il più alto di sempre.
Significa che siamo ancora nel PICCO dell’epidemia e FRA UN PO’ comincia la discesa. A PATTO CHE SI RISPETTINO DISTANZE E REGOLE.

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Salita Scudillo, tra aree verdi e ville storiche

Salita Scudillo ai Colli Aminei è un’antica strada di costone, circondata da ville settecentesche e ottocentesche e condomìni moderni. Reca ancora qualche orto urbano e tracce del fascino dell’antica Napoli collinare. Per decongestionare il traffico della Zona Ospedaliera non occorrono nuovi svincoli della tangenziale o il megaparcheggio da 2.000 posti – che il Comune di Napoli e la Terza Municipalità vorrebbero nelle cave delle Fontanelle – ma nuove linee di trasporto pubblico, come la metro 9, o altri interventi di “mobilità sostenibile”

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Un mare di plastica

Nei mari di tutto il mondo vengono sversati ogni anno ben 12 milioni tonnellate di rifiuti di plastica e le nostre acque sono al limite del collasso irreversibile!
Per contrastare l’inquinamento è essenziale ridurre fortemente la produzione di plastica.
Le microplastiche si fissano nei reni, nell’apparato riproduttivo, nel sistema endocrino dove producono danni a lungo termine. I plasticizzanti sono responsabili di alcuni tumori, di malattie dell’apparato endocrino e di riduzione della fertilità.
È ora dunque di dire basta con i grandi profitti a scapito dell’ambiente e della salute! Basta con la plastica monouso!
Se oggi solo il 10% delle plastiche viene riciclato è anche perché la plastica è riciclabile poche volte, anzi alcuni tipi di plastica non sono proprio riciclabili.
Inoltre, anche la plastica avviata al riciclo rilascia comunque microplastiche, per esempio in fase di utilizzo, lavaggio o riciclo.
In definitiva anche se disponessimo di sistemi di raccolta differenziata efficaci utilizzati da tutti gli abitanti del pianeta, non potremmo fare a meno della combustione di molte plastiche e ci troveremmo ad assistere all’accumulo indefinito di microplastiche nell’ambiente e nel nostro organismo.
Guarda la videointervista a Greenpeace.

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Canali di Venezia, “Terra dei Fuochi subacquea” (CNR)

Il fondo marino è stato modificato radicalmente da attività quali la pesca, i dragaggi, la navigazione, le infrastrutture costiere e, non da ultimo, dall’abbandono di un’inimmaginabile quantità di rifiuti.
“Una sorta di ‘terra dei fuochi’ subacquea in cui un misto di incuria, dolo e inconsapevolezza porta molte persone a credere che quanto si getta in mare non abbia conseguenza sugli ecosistemi e sulla salute umana, solo perché questo ambiente non è immediatamente visibile e ci induce a fingere che il problema non esista”

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Una tempesta di aria gelida sul Centrosud

Due anni fa abbiamo avuto l’inverno più freddo dall’85. L’anno scorso c’è stata la nevicata più copiosa dal ’56 . Quest’anno un gennaio umidissimo e in ottobre una tempesta di vento tropicale. Poi in questi giorni un’irruzione artica con venti tesissimi. Il clima cambia a causa dell’uso intensivo di combustibili fossili. Ci serve rinnovare al più presto un sistema economico basato sullo sfruttamento intensivo dell’ambiente e del lavoro, imposto anzitutto da sistemi di imprese multinazionali e dalla finanza internazionale. Altrimenti a pagare saremmo tutti: ricchi, poveri, migranti, europei, persone e imprese. E non ci sarà uno Stato in grado di metterci in sicurezza o di ripagare economicamente i danni per gli eventi meteorologici o di ridarci la casa o di gestire i fenomeni migratori.
Gli economisti prestati alla politica pianificano in ipotesi di condizioni climatiche immutate e non considerano i disastri ambientali ed economici provocati.
In conclusione i cittadini devono pretendere dai politici che abbandonino sia la subalternità alla finanza, sia la subalternità ad una certa dirigenza europea inadeguata, sia il sovranismo ingenuo. Le lotte per il potere, a tutti i livelli, sono perdenti!
Per trasformare l’economia globale occorrono determinazione e unità d’intenti tra gli Stati. Promuovere la pace e il dialogo tra le nazioni serve anche a questo.

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La favola dell’inceneritore buono

La raccolta differenziata in Campania supera il 50% e si avvicina all’obiettivo di legge del 65%. L’inceneritore di Acerra già assorbe all’incirca il rimanente 35% di rifiuti non differenziati. Dunque in Campania servono impianti aggiuntivi per i rifiuti, ma sono gli impianti a servizio della raccolta differenziata, soprattutto impianti di compostaggio.
Gli impianti di riciclo e compostaggio, oltre ad essere più compatibili con l’ambiente, costano di meno, richiedono meno manutenzione, reimmettono materie prime nel circuito economico, si realizzano in meno tempo e creano meno conflitto sociale.
Gli inceneritori NON sono impianti virtuosi, non eliminano la necessità di discariche (di cui il territorio è già saturo), producono inquinanti più pericolosi di quelli che vi entrano e NON valorizzano.
Occorre poi la messa in circolazione sul mercato di beni in larga parte riparabili/riciclabili/compostabili. per proteggere il nostro (unico) pianeta, il nostro clima e la nostra salute.

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Come cambiare gli pneumatici inquinando meno

Con gli pneumatici usati si realizzano pavimentazioni sportive e per aree gioco, superfici drenanti, asfalti, cordoli stradali, rivestimenti edili. Ma se il gommista non rilascia fattura, egli non può neanche conferire lo pneumatico usato al circuito legale, giacché non avrebbe un motivo valido per giustificarne il possesso. E il risultato sono le discariche abusive di pneumatici nelle campagne o in fondo al mare, con danni alla salute e alle tasche di tutti.

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Giornata per la Custodia del Creato

“Quali problemi e drammi si creano all’ambiente a causa di un uso esagerato e incontrollato delle risorse: si rovina il creato e allo stesso tempo si rendono infelici le persone, soprattutto quelli che soffrono più direttamente le conseguenze della violenza contro il creato [come] coloro che soffrono la fame e la sete per le conseguenze della desertificazione della terra, specialmente in Africa. Molti dei migranti che giungono nelle nostre terre scappano proprio dalle conseguenze di questi disastri naturali provocati dall’uomo. ” (Mons. Spreafico)
“L’attuale centralità dell’attività finanziaria rispetto all’economia reale non è casuale: dietro a ciò c’è la scelta di qualcuno che pensa, sbagliando, che i soldi si fanno con i soldi. I soldi, quelli veri, si fanno con il lavoro. E’ il lavoro che conferisce la dignità all’uomo non il denaro”. (Papa Francesco)

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Usiamo e ricicliamo il vetro, materiale amico

Finalmente tutto quello che abbiamo sempre voluto sapere su come differenziare il vetro! E i vantaggi per il nostro ambiente e per le nostre tasche! Il vetro è un materiale speciale: conserva gli alimenti perfettamente, è riciclabile all’infinito, e non produce guerre in giro per il mondo. Ogni contenitore in vetro messo in una campana, o restituito con il vuoto a rendere, ci fa risparmiare soldi ed energia, rispetta il clima ed evita che si aprano nuove cave che sfigurano il nostro bel territorio.

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L’inchiesta di fanpage.it sui rifiuti e le leggi che privatizzano

Un video agghiacciante della trattativa per lo smaltimento di fanghi di depurazione. Compaiono l’amministratore della società regionale SMA e il segretario del capolista di “Fratelli d’Italia” alle elezioni politiche. Mentre il settore viene liberalizzato ignorando l’esito del referendum, ignorando la diffusione delle infiltrazioni malavitose nel settore e gli interessi dei grandi gruppi. Sarebbero preferibili forme di controllo pubblico degli impianti di trattamento dei rifiuti. Dove sono già adottate per esempio forme consortili, ci sono maggiori garanzie di tracciamento e corretta gestione della filiera impiantistica. E’ il caso della raccolta differenziata degli imballaggi (carta, plastiche, vetro, metalli, legno), degli elettrodomestici e delle apparecchiature elettriche ed elettroniche che portiamo alle isole ecologiche comunali o ai rivenditori.

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Sacchi per la frutta: la plastica follia, la carta un’alternativa

Quando usavamo una busta di plastica per comprare due limoni, davamo ragione di esistere ad una trivella di estrazione, ad una raffineria, ad un deposito di combustibile, ad una fabbrica di materie plastiche e all’inquinamento prodotto da tutte queste fasi. Senza contare il problema della dispersione nell’ambiente sotto forma di microplastiche e i danni dei disastri climatici dovuti all’uso del petrolio e dei suoi derivati. Davvero per nutrirci adeguatamente dovevamo alimentare tutto questo?

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La fine d’anno, il Papa e i siti amici

Nella Veglia di Natale, Papa Francesco ha ricordato che Cristo, facendosi uomo, ha dato il diritto di cittadinanza a tutti gli uomini. E, nascendo senza tetto e fuggitivo in Egitto, ha scelto deliberatamente di mettere in trono le esigenze dei poveri e dei profughi di tutti i tempi. Come per dire: Dio non ha promesso solo la cittadinanza nei cieli che verranno ma anche nella terra che abitiamo oggi. Per far fronte all’attuale degrado sociale, economico ed ambientale occorre praticare la giustizia e ridurre così le sperequazioni sociali nel nostro paese, nonché l’abnorme divario di mezzi che induce le genti a migrare.

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Un tifoso olandese e uno napoletano in viaggio oltre i pregiudizi

Gli incendi in Val di Susa e sul Vesuvio sono una disastrosa perdita di risorse. La salute, la biodiversità, il clima e l’economia reale sono colpiti duramente. Ma per l’economia finanziaria la gestione dell’emergenza incendi fa PIL, oltre ad arricchire le tasche di pochi. Gli incendi sul Vesuvio scatenarono insulti razzisti e inneggianti a nuove catastrofi. Occorre una reazione unanime contro quei media complici di queste campagne. E occorre unirsi globalmente per un diverso sistema economico. Nuovi muri e confini serviranno poco se non cambiano la politica e la classe dirigente. Mentre saremo indeboliti dal rincorrere interessi locali e pregiudizi contro i meridionali, gli immigrati o tra europei. Storia di come un tifoso olandese ed uno napoletano ne hanno ridotto qualcuno.

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