CAMPI FLEGREI: terra ambita da epoca romana e oggi dai militari italiani e alleati. Ma solo i cittadini campani hanno sottovalutato il rischio secondo l’odiosa campagna mediatica in chiave “antropologica”

Vi si sono impiantati nei millenni i ricchi romani, i militari italiani e alleati e l’industria pesante. Da qualche settimana, da quando la crisi bradisismica si è acuita, è partita la campagna mediatica che “tradizionalmente” si attiva quando una calamità naturale colpisce il meridione d’Italia. Sembra improvvisamente che i cittadini da millenni sapessero di vivere su un’area a forte rischio e abbiano colpevolmente ignorato il rischio contro ogni evidenza.
Il disinteresse e l’ignoranza verso i temi del rischio e dell’ambiente sono una questione grave a livello nazionale e mondiale. Ma quando la calamità colpisce il Sud Italia si dimentica che il problema sia globale e immediatamente dopo parte la svalutazione antropologica. Che rialimenta e riconferma ogni volta se stessa, dopo ogni fenomeno naturale critico.

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Alluvione in Romagna, Autonomia Differenziata, Cambiamento Climatico e Cementificazione

La Regione Emilia Romagna è prima in Italia per cementificazione delle aree alluvionali e quarta in Italia per consumo di suolo. Due milioni di persone sono a rischio alluvione Dunque cambiamento climatico, consumo di suolo e cattiva gestione del territorio sono le cause dell’alluvione.
La fragilità del territorio e dell’ambiente non sono correlate all’antropologia e alla latitudine geografica, sebbene un’onda mediatica costante tenda a rafforzare nell’opinione pubblica questo pregiudizio.
L’autonomia differenziata senz’altro lascia indietro i più fragili. E la debolezza non è una colpa! Per un altro modello di benessere economico e sociale occorrono nei cittadini unità di intenti, solidarietà, uscita dai particolarismi e dai mutui pregiudizi territoriali, mentre alla classe politica è richiesta una grande visione per guidare questo cambiamento!

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Il deserto non è così lontano

Se il vento può portarne via tanta parte e trascinarla sin qui,
il deserto non può essere così lontano.
Neanche l’Ucraina è così lontana.
Come non era lontano il deserto del Kuwait.
Quando i pozzi di petrolio bruciavano, durante la guerra del Golfo, e il vento del deserto portava, qui, sabbia oleosa.
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Luna d’Estate

Vado per colline su strade sinuose che corrono tra la montagna e il mare.
Lo sguardo si posa su boschi e uliveti di qua a sinistra, sul mare di là a destra.
Un pino maestoso ombreggia un convento del Cinquecento in cima ad un colle.
La luna piena si affaccia ad est dietro al profilo della catena costiera.
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Napoli secondo Augias

Napoli è presentata attraverso Maradona, terremoto, interviste ai fedeli di Cutolo di Ottaviano, camorra, Masaniello, San Gennaro e tanto altro. Raccontati poi in quale chiave? Augias usa le più classiche generalizzazioni:
TUTTI i napoletani […] da SEMPRE .. Come se io raccontassi l’età comunale di Siena, saltando dal Palio al salvataggio del Monte dei Paschi, passando per le vicende di cronaca nera. Come se presentassi Milano in prima serata quale città della “Madunina” e dei festini di Arcore e quale capitale del riciclaggio di danaro sporco” Continua a leggere …

Un Natale in zona rossa. Era il 2019.

Lo scorso Natale stavo in Cile.
Nelle settimane precedenti c’era stato il coprifuoco per motivi politici. Quindi, se ti trovavano fuori orario, prima ti arrestavano i militari e poi, passata la notte, ti era concesso dare spiegazioni . Quale autocertificazione!
Ristoranti chiusi, per legge, la Vigilia e il giorno di Natale.
Nessun addobbo natalizio per le strade, per eliminare ogni potenziale miccia di incendio, in caso di scontri!

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Coronavirus: le misure differenziate per regioni funzioneranno? Perché la Campania è ‘gialla’?

La Campania è in fascia gialla perché ha molti casi ma indice Rt meno alto di Lombardia o Calabria, forse per effetto delle ordinanze regionali.
Nel definire le regioni rosse, il Ministero della Salute dichiara che si è tenuto conto più della velocità di crescita dell’epidemia e meno della diffusione attuale dell’epidemia, ovvero del numero di contagiati e di morti in rapporto alla popolazione.
A mio parere vanno considerati: lockdown forte, ristori per le categorie professionali coinvolte, implementazione di un sistema di tracciamento che impedisca una terza ondata di dimensioni paragonabili a quelle della prima e della seconda.
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Covid-19, è zero incremento dei contagi?

Zero incremento dei contagi significa che ogni giorno ci sono nuovi contagiati ma questi sono pari alla somma dei guariti e dei morti di oggi che contemporaneamente escono dal numero dei contagiati. Perciò il bilancio non vede incremento. E per quanto ogni giorno i nuovi contagi siano meno dei nuovi contagi che venivano registrati alcune settimane fa, il totale dei contagiati è ancora il più alto di sempre.
Significa che siamo ancora nel PICCO dell’epidemia e FRA UN PO’ comincia la discesa. A PATTO CHE SI RISPETTINO DISTANZE E REGOLE.

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Salita Scudillo, tra aree verdi e ville storiche

Salita Scudillo ai Colli Aminei è un’antica strada di costone, circondata da ville settecentesche e ottocentesche e condomìni moderni. Reca ancora qualche orto urbano e tracce del fascino dell’antica Napoli collinare. Per decongestionare il traffico della Zona Ospedaliera non occorrono nuovi svincoli della tangenziale o il megaparcheggio da 2.000 posti – che il Comune di Napoli e la Terza Municipalità vorrebbero nelle cave delle Fontanelle – ma nuove linee di trasporto pubblico, come la metro 9, o altri interventi di “mobilità sostenibile”

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Un mare di plastica

Nei mari di tutto il mondo vengono sversati ogni anno ben 12 milioni tonnellate di rifiuti di plastica e le nostre acque sono al limite del collasso irreversibile!
Per contrastare l’inquinamento è essenziale ridurre fortemente la produzione di plastica.
Le microplastiche si fissano nei reni, nell’apparato riproduttivo, nel sistema endocrino dove producono danni a lungo termine. I plasticizzanti sono responsabili di alcuni tumori, di malattie dell’apparato endocrino e di riduzione della fertilità.
È ora dunque di dire basta con i grandi profitti a scapito dell’ambiente e della salute! Basta con la plastica monouso!
Se oggi solo il 10% delle plastiche viene riciclato è anche perché la plastica è riciclabile poche volte, anzi alcuni tipi di plastica non sono proprio riciclabili.
Inoltre, anche la plastica avviata al riciclo rilascia comunque microplastiche, per esempio in fase di utilizzo, lavaggio o riciclo.
In definitiva anche se disponessimo di sistemi di raccolta differenziata efficaci utilizzati da tutti gli abitanti del pianeta, non potremmo fare a meno della combustione di molte plastiche e ci troveremmo ad assistere all’accumulo indefinito di microplastiche nell’ambiente e nel nostro organismo.
Guarda la videointervista a Greenpeace.

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Canali di Venezia, “Terra dei Fuochi subacquea” (CNR)

Il fondo marino è stato modificato radicalmente da attività quali la pesca, i dragaggi, la navigazione, le infrastrutture costiere e, non da ultimo, dall’abbandono di un’inimmaginabile quantità di rifiuti.
“Una sorta di ‘terra dei fuochi’ subacquea in cui un misto di incuria, dolo e inconsapevolezza porta molte persone a credere che quanto si getta in mare non abbia conseguenza sugli ecosistemi e sulla salute umana, solo perché questo ambiente non è immediatamente visibile e ci induce a fingere che il problema non esista”

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Perché si viaggia

di Maria Luisa Alvino.
Ho potuto visitare in barca la grotta azzurra di Malta. Il mare era di un azzurro intenso, esaltato dalla luce del sole; tutti indossavano il giubbotto di salvataggio, tranne io perché quello rimasto era fradicio … Ma non importava perché  – pur sapendo quanto sia fondamentale il giubbotto – io mi sentivo tranquilla, ero con mio marito e, nel peggiore dei casi, pensavo di appoggiarmi alla barca. Eppure non ho potuto fare a meno di sentire che quello stesso mare custodisce i corpi preziosi di tanti fratelli e sorelle, anche piccolissimi.

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Una tempesta di aria gelida sul Centrosud

Due anni fa abbiamo avuto l’inverno più freddo dall’85. L’anno scorso c’è stata la nevicata più copiosa dal ’56 . Quest’anno un gennaio umidissimo e in ottobre una tempesta di vento tropicale. Poi in questi giorni un’irruzione artica con venti tesissimi. Il clima cambia a causa dell’uso intensivo di combustibili fossili. Ci serve rinnovare al più presto un sistema economico basato sullo sfruttamento intensivo dell’ambiente e del lavoro, imposto anzitutto da sistemi di imprese multinazionali e dalla finanza internazionale. Altrimenti a pagare saremmo tutti: ricchi, poveri, migranti, europei, persone e imprese. E non ci sarà uno Stato in grado di metterci in sicurezza o di ripagare economicamente i danni per gli eventi meteorologici o di ridarci la casa o di gestire i fenomeni migratori.
Gli economisti prestati alla politica pianificano in ipotesi di condizioni climatiche immutate e non considerano i disastri ambientali ed economici provocati.
In conclusione i cittadini devono pretendere dai politici che abbandonino sia la subalternità alla finanza, sia la subalternità ad una certa dirigenza europea inadeguata, sia il sovranismo ingenuo. Le lotte per il potere, a tutti i livelli, sono perdenti!
Per trasformare l’economia globale occorrono determinazione e unità d’intenti tra gli Stati. Promuovere la pace e il dialogo tra le nazioni serve anche a questo.

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