Vista sulla Città

Quando i profughi approdarono sull’isolotto di Megaride, dove oggi è Castel dell’Ovo, e per primi fondarono un insediamento greco nella baia di Napoli, chissà quale scenario si presentò ai loro occhi! Questi luoghi, evocati con la fantasia come dovevano presentarsi ai nostri antenati cantano la tenerezza dei primordi della civiltà.
Il fascino dei luoghi e la storia millenaria di Partenope danno ragione ad una possibilità di un riscatto da una criminalità che può essere stanata con la decisione dello Stato.

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Criminalità , anzitutto un problema di politica

Se la criminalità organizzata continua a funestare Napoli, quando invece i “bravi” manzoniani sono scomparsi sul lago di Como, è anche perché essa è funzionale a molte economie deviate del nostro Paese. Il capitale sociale e culturale della città è da sempre ricchissimo ma frammentato. E perciò agisce nelle coscienze individuali e nelle singole comunità. Alle forze sane della società, la politica deve dare la possibilità di fare sistema.
Mentre la criminalità nelle regioni meridionali limita la qualità della vita delle popolazioni del Sud e ne riduce la libera creazione di imprese sane, risulta invece bene integrata nel sistema economico di altre regioni, dove spesso vengono distribuiri i profitti di attività illegali o contigue.

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Magia del Giugno Pisano in versi napoletani

Il cielo indaco sul finir del vespro
e le nubi blu rade si riflettono
in Arno calmo dove parallele
riverberano le luci arancio
dei lampioni dell’altra sponda
e l’ombra del campanile.

S’era scurato quase notte, nu cielo inneco e turchino e nuvole piccerelle ciuffe parevano suspese ‘int’a chella luce, quanne je m’affacciaie d’o ponte, pe’ vede’ “il fiume Arno”, ca se ne scenneva doce doce. E me ‘ncantaje. Guardavo […]

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In principio fu la Terra delle Sirene

In principio fu la Terra delle Sirene.
I navigatori greci, ammaliati dalla costa di Napoli, vi fondarono città come Pithecusa, Cuma, Parthenope, Neapolis, solo per citarne alcune.
Il paesaggio del Golfo ha suscitato commozione poetica anche nei compositori, in otto secoli di musica in lingua napoletana… E nei viaggiatori del Grand Tour che qui facevano tappa obbligata

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