Addio, Higuain!

Addio, Higuain !

Lasci il Napoli per un’altra società sportiva. E vedi realizzata la tua legittima ambizione professionale.

Un campione del tuo rango, primo goleador della storia del calcio italiano, ha diritto a vincere tutto o perlomeno a desiderarlo e a provarci. E la Juventus, per storia e per capacità di turn-over in tutti i reparti, a bocce ferme dà maggiori garanzie di successo.

Già , ma allora perché la tifoseria è tanto arrabbiata con te?

Non riservò lo stesso trattamento rabbioso nei confronti di Cavani e Lavezzi quando andarono a giocare al Paris Saint-Germain. Certo anche quella fu una delusione! Ma fu compensata dalla soddisfazione per la squadra del Napoli di aver contribuito alla loro crescita ed esposizione mediatica. Visto che con loro la squadra del Napoli aveva sconfitto il Chelsea 3-1 al San Paolo in Champions League. Il Chelsea la vinse poi quell’anno la massima competizione continentale, ma rischiò di essere eliminato dal Napoli che perse rocambolescamente i tempi supplementari della partita di ritorno in Inghilterra.

Ma è passato qualche secolo da quando Napoli, Parigi e Londra erano le principali capitali demografiche e culturali europee; e la proposta parigina fu irrinunciabile. Così del trio dei tre tenori rimase a Napoli solo Marek Hamsik; ed arrivasti tu ad occupare il vuoto lasciato da loro.

Perché adesso invece la tifoseria non si dà pace per questa partenza?

Una prima risposta è che tu vai a giocare con la rivale di sempre.

Una seconda risposta è che pare che tu abbia mancato di chiarezza verso i tifosi e persino verso i compagni di squadra. Tu hai dato una spiegazione piccola e tardiva. Certo, ci sono motivazioni che un uomo ha diritto a tenere in tutto o in parte per sé, soprattutto se riguardano scelte così personali . Ma tu hai mancato nei modi. I tuoi compagni che ti hanno omaggiato per una stagione di generosi assist, pare non abbiano ricevuto neppure un saluto da te. Quando ci si separa, il saluto permette alla relazione di amicizia di rimanere in essere, persino se le spiegazioni sono poche e controverse! Ma in fondo neanche per questo atteggiamento mi sento di condannarti. Come tutti noi, potresti esserti trovato in una situazione nuova che non hai saputo gestire nel migliore dei modi; e magari non hai beneficiato della lucidità di un buon consigliere.

Ciò che è proprio odioso del tuo cambio di casacca è il fatto di aver dimostrato alla società italiana (non solo sportiva!) che per vincere nella vita non è sufficiente il merito – non è sufficiente essere un campione! – ma occorre mettersi dalla parte del più forte. Dove per “forte” si intende chi gestisce un “potere di influenza”; così viene percepita la società a cui approdi – a torto o a ragione – un po’ da tutte le tifoserie italiane.

La storica rivalità tra Napoli e Juve riguarda il gioco. Non riguarda le due città. E soprattutto non riguarda la tua storia personale, lo capisco! Tu vieni da oltreoceano!

Invece ha riguardato anche te lo sgomento dei tifosi napoletani per l’incredibile numero di sviste arbitrali  che lo scorso anno – conti della moviola alla mano, fatti da commentatori neutrali – hanno finito per favorire di più la società Juve che poi ha vinto lo scudetto.

Basti ricordare la lunga sequenza di partite senza ammonizioni giocate dai difensori juventini i quali – eppure – fanno della forza fisica uno dei principali strumenti di difesa. Tant’è che durante i campionati europei di giugno, quando gli stessi hanno vestito la maglia della nazionale e sono stati regolarmente ammoniti per qualche fallo, uno di loro si è giustificato della partita persa contro l’Irlanda con queste parole: “La spada di Damocle dell’ammonizione non mi ha fatto giocare tranquillo”. Come a dire che quando è condizionato dal timore di una seconda ammonizione – che comporta l’espulsione o il salto del turno – il difensore perde l’infallibilità del campionato!”[1]

Si ricordino ancora la diverse sviste arbitrali che hanno ribaltato il risultato di varie partite. Tra queste, a poche giornate dalla fine del campionato, il derby Torino-Juventus sempre a favore della seconda squadra.

Ora, fatta salva la buona fede di tutti in questa vicenda, e riconoscendo l’altissimo livello dei difensori come di tutti i giocatori della Juventus, senza questi errori arbitrali la sfida scudetto Napoli e Juventus se la sarebbero potuta giocare tranquillamente fino all’ultima giornata di campionato.

Della possibilità di giocarti lo scudetto sei stato privato anche tu, Higuain!

Sei anche tu parte lesa! Tant’è che in occasione dell’ennesima disparità di trattamento arbitrale, quando era ormai chiaro che il sogno stava sfumando, sbottasti anche tu di rabbia con l’arbitro e fosti tu sì squalificato per qualche turno (giustamente, ma solo tu!). Rifletti perciò se nel cambio di casacca non passi solo sui sentimenti della tifoseria, ma eventualmente anche sulla tua personale dignità!

Probabilmente non hai avuto la giusta lucidità. Ti è sfuggito che quei 36 gol in campionato erano l’impresa che vale più di uno scudetto, perché ottenuta in squadra e nonostante tutte le contraddizioni arbitrali.

Higuain a Torino

Non ha ancora avvisato i compagni del Napoli, Higuain, quando sbarca a Torino il 28 luglio . “Spero di vincere tanti titoli cono la Juve” dichiarerà quel giorno in conferenza stampa. Foto da ilsussidiario.net

Higuain

Il Salmo recitato nelle chiese cattoliche il 28 luglio

Questa vicenda è triste specchio di molto altro.

Il Paese in cui vivi da qualche anno sembra condannato da una maledizione che impedisce alle persone di vedere premiato il proprio talento e di metterlo al servizio del bene comune.

Un gruppo di politici giovani e in gamba, legati tra loro dalla nascita negli stessi anni e negli stessi luoghi ma, secondo molti commentatori, rappresentativi di interessi specifici e non generali del Paese, sta conducendo la modifica della Costituzione che regola da 70 anni la vita di 60 milioni di persone sul territorio della Repubblica Italiana.

Considera poi l’affermazione di certi parlamentari avvezzi da anni a cambi di casacca. Oppure di quelli che pur rimanendo sempre nello stesso partito ispirato alle tutele sociali, si “adattano” volentieri a seguire di volta in volta la linea del leader di partito del momento. E così stanno acconsentendo allo stravolgimento di leggi che da decenni tutelano il lavoro, la sanità e l’ambiente.

Oppure pensa agli ottimi laureati che – dopo 20 anni di sudati studi – approdano in società importanti che ne riconoscono finalmente la professionalità, ma in qualche caso gli chiedono di barattare la carriera con l’etica personale.

Oppure a chi in tanti contesti effettua “cambi di cordata” unicamente per (la speranza di) entrare nelle grazie di qualcuno influente o di ottenere un singolo scatto stipendiale o anche solo per cogliere l’opportunità – erroneamente considerata da loro un privilegio – di passare dalla cerchia dei bistrattati a quella dei prepotenti.

Insomma i comportamenti opportunistici vengono incentivati.

E quel che è peggio è che alla fine ne paghiamo tutti le conseguenze. Così il mio Paese naviga in una crisi economica e morale!

Forse la tifoseria del Napoli si era illusa che in questo quadro potesse fare eccezione il gioco del calcio che invece è diventato oggi una delle industrie più redditizie al mondo.

Un’illusione indubbiamente ingenua! Il calcio contagia la magia del riscatto da tante insoddisfazioni quotidiane. Ma l’illusione dimostra anche una tensione del cuore che smonta da sola tanti pregiudizi sopportati dai fan azzurri.

Serve allora che noi cittadini pratichiamo e pretendiamo più giustizia nel vivere civile, invece di pretenderla dallo sport. L’evasione nel calcio sembra non più concessa!

Un bimbo scoppia in lacrime al momento di lasciare Higuain

Ingresso in campo di Lazio-Napoli il 3 feb 2016

A me piace ricordarti quando a bordo campo esprimevi la tua felicità per una partita conclusa bene. Mi pareva che sapessi unire gioco ed empatia. E mi sei piaciuto per il tuo guizzo paterno in occasione di un ingresso in campo accompagnato da un bambino commosso.

Se sono stati autentici quei momenti, custodiscili dentro di te, tienili in incubazione. E sviluppali. Scoprirai che potranno darti sia più soddisfazione interiore, sia maggiori riconoscimenti esterni. Sì perché il passaggio furtivo di casacca nuoce alla tua immagine; tanto più che te la passavi bene economicamente anche nel Napoli.

A restare a Napoli non eri obbligato e per andartene potevi avere mille ragioni personali. Ma il rifiuto di un’offerta della Juve ti avrebbe consacrato come campione nello sport e nella vita. Avresti segnato il tuo 37° gol di stagione! Le azioni dei calciatori hanno un mediatico potere di esempio per i giovani e per tutta una società, forse al pari e più delle azioni dei politici. E magari avresti contribuito un pochino a cambiare la mentalità convinta della supremazia assoluta del guadagno. Che vuole impadronirsi di questo Paese e da cui forse ti sei lasciato suggestionare anche tu.

A quel bambino che conducevi per mano avresti fatto senza volerlo la promessa di un Paese migliore!

Ma SE in futuro saprai orientare le tue scelte di vita bilanciando con sapienza cuore e legittima ambizione – prendendo spunto da una poesia di Kipling – allora SI’ sarai un Uomo.

Addio, Higuain!

La maglia triste e a strisce sarà per te una semplice casacca da mercenario, o una tuta da lavoro che non permeerà di alcun centimetro la tua pelle.

Guido Caridei

Lettera al figlio di Rudyard Kipling


[1] La conferenza stampa di Bonucci agli Europei

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